supporto@climaconvenienza.it

Come funziona una caldaia a condensazione

Come funziona una caldaia a condensazione

Se sei alle prese con la sostituzione della vecchia caldaia o con la scelta di un modello per la prima installazione in una casa nuova, il nostro consiglio è di puntare tutto su una caldaia a condensazione.

Le ragioni di questa scelta, che andremo poi a illustrare nel corso dell’articolo, sono essenzialmente quattro:

  1. rispetto delle normative vigenti;
  2. maggiore efficienza e minori consumi energetici;
  3. minori emissioni;
  4. accesso alle agevolazioni fiscali per l’efficientamento energetico delle abitazioni.

Ma andiamo per ordine, e cerchiamo di capire cos’è una caldaia a condensazione, come funziona, qual è la differenza con la caldaia “tradizionale” e come accedere alle agevolazioni attualmente in vigore.

Cos’è una caldaia a condensazione

Una caldaia a condensazione è un dispositivo preposto alla produzione di acqua calda sanitaria e al riscaldamento autonomo in casa - azionando, quindi, i termosifoni - che, a differenza della caldaia tradizionale, disperde meno calore, recuperandone una parte attraverso la condensazione del vapore acqueo prodotto dai fumi di scarico.

Cosa vuol dire?

Le caldaie tradizionali - altrimenti note come caldaie di tipo B11 o più semplicemente B - producono acqua calda bruciando un combustibile fossile, il gas o il metano. Nel processo generano una certa quantità di calore che viene dispersa, soprattutto attraverso i fumi che fuoriescono ancora caldi dal camino.

In poche parole, si disperde calore utile nell’atmosfera, che altrimenti potrebbe essere riutilizzato per l’acqua calda ed i termosifoni.

Si tratta, a tutti gli effetti, di uno spreco, a maggior ragione se si pensa che quel calore prodotto (e sprecato) è stato generato proprio per riscaldare casa. E’ un controsenso, non trovi?

Bene, le caldaie a condensazione fanno quello che i modelli tradizionali non riescono a fare, ovvero trattenere e utilizzare quel calore in eccesso altrimenti espulso, tramite uno scambiatore, fino a ottenere rendimenti superiori al 100% (ci riferiamo, in questo caso, al PCI, Potere Calorifico Inferiore).

Il principio, in fin dei conti, è molto semplice: minori sono le perdite generate, più elevato è il rendimento della caldaia.

Quindi, la caldaia a condensazione garantisce un rendimento più elevato rispetto a quella tradizionale.

Funzionamento della caldaia a condensazione

Per capire come funziona una caldaia a combustione possiamo fare un esempio molto banale, ma che aiuta nella comprensione.

Prova ad immaginare una pentola piena d’acqua che bolle sul fuoco.

Quando l’acqua si scalda inizia a produrre calore, fino a raggiungere il picco con l’evaporazione, che si disperde nell’aria della tua cucina.

Bene, la caldaia tradizionale è l’equivalente della pentola con l’acqua che bolle lasciata, però, senza un coperchio. In questo modo, buona parte del calore generato si perde.

La caldaia a condensazione, invece, è la pentola sul fuoco chiusa con un coperchio ermetico, che riesce quindi a trattenere il calore e ad utilizzarlo per portare l’acqua alla temperatura desiderata in minor tempo e con un consumo di gas molto inferiore.

Con il calore recuperato, la caldaia a condensazione riesce a fare due cose molto utili:

  1. preriscaldare l’acqua, che uscirà subito calda aprendo il rubinetto, con conseguente risparmio anche di acqua;
  2. abbassare la temperatura dei fumi che fuoriescono dalla canna fumaria (attorno ai 40°C), con riduzione delle emissioni di gas climalteranti nell’atmosfera.

Abbiamo cercato di semplificare al massimo il funzionamento della caldaia a condensazione, che è in realtà molto complesso e sofisticato. Se vuoi approfondire, ti consigliamo di leggere questo opuscolo della CNA, nel quale si scende molto più nel dettaglio.

La caldaia a condensazione e la normativa vigente

Garantendo maggiore efficienza, minori consumi e minori emissioni di gas climalteranti, da alcuni anni le caldaie a condensazione sono diventate il nuovo standard.

A partire dal 26 settembre 2015 è, infatti, in vigore la Direttiva Europea 2009/125/EC, che ha sancito la fine della produzione delle caldaie tradizionali a camera aperta (tipo B) e stabilito che non potranno essere più nemmeno installate nelle nostre case (se si escludono alcuni particolari casi in cui sono previste delle deroghe).

Questo vuol dire che, in caso di sostituzione o di nuova installazione di una caldaia, non potrai fare altro che optare per un modello a condensazione.

Attenzione, però, perché questo obbligo di legge è in realtà molto conveniente per il consumatore.

Le caldaie a condensazione sono molto più convenienti rispetto a quelle tradizionali, e possono far risparmiare a un proprietario di casa centinaia di euro in bolletta del riscaldamento ogni anno.

Bruciando meno unità di combustibile e riducendo le emissioni di carbonio di una casa, la caldaia a condensazione è, inoltre, anche un'opzione più ecologica.

Se devi installare una nuova caldaia in casa, ti invitiamo a dare uno sguardo alla nostra offerta di caldaie a condensazione e a contattarci per richiedere maggiori informazioni in merito.

Caldaia a condensazione e agevolazioni fiscali 50% e 65%

Come accennato nell’introduzione, la caldaia a condensazione rientra tra i dispositivi di efficientamento energetico per i quali è previsto l’accesso ad alcune agevolazioni fiscali.

Ci riferiamo, nello specifico, alle seguenti detrazioni IRPEF o IRES:

  • 50%delle spese totali sostenute dal 01.01.2018 al 31.12.2021 per gli interventi di tipo a);
  • 65% delle spese totali sostenute dal 01.01.2018 al 31.12.2021 per gli interventi di tipo b) e c).

Quali sono gli interventi a cui si fa riferimento?

  1. sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazionecon efficienza energetica stagionale per il riscaldamento d’ambiente (ηs)≥ 90%, pari al valore minimo della classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 della Commissione del 18/02/2013;
  2. sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazionedi cui al superiore punto a) e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02;
  3. sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori d'aria calda a condensazione.

Per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021, è possibile optare, in alternativa all’utilizzo diretto della detrazione fiscale, per la cessione del credito e/o per lo sconto in fattura.

Per tutti i dettagli, ti invitiamo a consultare questo opuscolo della ENEA.