Negli ultimi anni si è assistita ad una crescita sostanziale delle vendite dei purificatori d’aria, in particolare durante la pandemia, che ha evidenziato in modo molto netto il ruolo ricoperto dal cosiddetto inquinamento indoor come minaccia per la nostra salute.
In effetti, trascorriamo la stragrande maggioranza della giornata in spazi chiusi, e questo ci espone ad una grande quantità di sostanze inquinanti e tossiche, che rendono i purificatori d’aria un elettrodomestico estremamente utile.
Ma funziona davvero? I purificatori d’aria oggi in commercio sono effettivamente in grado di sanificare gli ambienti nei quali trascorriamo buona parte della giornata?
Approfondiamo insieme.
Cosa sono e come funzionano i purificatori d’aria
Iniziamo col dire che i purificatori d’aria svolgono un ruolo opposto ad altri dispositivi, come gli umidificatori o i diffusori di oli essenziali, perché al contrario di questi ultimi non immettono nuove particelle nell’aria già presente, ma catturano quelle esistenti rimuovendole dagli ambienti.
Però, non si limitano a filtrare queste particelle, ovvero le sostanze inquinanti che possono intaccare gli alveoli polmonari causando varie patologie.
Infatti, i purificatori d’aria hanno il compito di disinfettare queste particelle, funzione estremamente utile soprattutto in ambienti nei quali la sanificazione è essenziale, come ad esempio gli studi medici, gli ambulatori, le cucine di un ristorante, ma anche nelle case dove vivono bambini o persone affette da allergie e problemi respiratori.
L’inquinamento dell’aria indoor
Nell’introduzione abbiamo fatto riferimento all’inquinamento dell’aria indoor, altrimenti noto con il termine inglese “indoor pollution”.
In effetti, nei Paesi industrializzati una fetta maggioritaria della popolazione trascorrere circa il 90% del suo tempo in ambienti costruiti dall’uomo, al chiuso, esponendosi così ad una grande quantità di sostanze potenzialmente tossiche.
Ma cos’è l’inquinamento indoor? Secondo la definizione del Ministero della Salute italiano, l’inquinamento indoor (indoor pollution) si definisce come:
“la modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica interna, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell'aria stessa e tali da costituire un pericolo ovvero un pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell'uomo.”
A differenza dell’inquinamento esterno, di cui sono ben noti gli effetti deleteri sulla salute dell’uomo e le principali cause di natura antropica, solo negli anni più recenti è emersa l’esigenza di approfondire le conoscenze sull’inquinamento indoor, soprattutto di fronte all'aumento di evidenze scientifiche allarmanti sugli effetti sanitari legati a questo fenomeno.
Ecco perché si sente parlare di purificatori d’aria solo da qualche anno, perché prima il tema dell’inquinamento dell’aria indoor era poco noto, poco studiato e approfondito.
Sono davvero efficaci?
Secondo alcuni studi condotti nel corso degli ultimi anni, sembrerebbe di sì: i purificatori d’aria funzionano davvero.
Come spiegato, questi dispositivi non si limitano a filtrare le particelle presenti nell’aria degli ambienti chiusi, ma svolgono anche una funzione disinfettante, che rende più efficace la neutralizzazione degli inquinanti.
È importante però sottolineare che un purificatore d’aria, da solo, non è in grado di rimuovere ogni particella presente, principalmente per due ragioni.
La prima è legata al prodotto in sé, perché alcuni dispositivi risultano dichiaratamente efficaci per alcune specifiche sostanze, ma non per tutte. Si consiglia, quindi, di controllare con molta attenzione la scheda tecnica del prodotto per assicurarsi che risponda alle proprie esigenze.
La seconda è invece correlata ad un aspetto al quale si tende a non pensare. Le particelle presenti nell’aria, infatti, non rimangono sempre sospese, ma prima o poi si depositano sulle superfici, in particolare i tessuti presenti in casa, ed in questo il purificatore d’aria non può fare molto.
Bisognerà, piuttosto, lavare e disinfettare queste superfici e questi tessuti.
Detto questo, disponendo di un purificatore d’aria e azionandolo periodicamente, si riduce la quantità di particelle nell’aria e, di conseguenza, quelle che riescono a depositarsi sulle superfici morbide e dure della casa.
Se inserito all’interno di una strategia più completa, finalizzata alla sanificazione completa della casa, allora i dati ci dicono che i purificatori d’aria funzionano davvero, ed in modo anche molto efficace.
Contro quali particelle sono efficaci
Abbiamo spiegato che l’inquinamento indoor ci espone a sostanze tossiche che danneggiano i nostri polmoni. Ma quali sono le particelle che i purificatori d’aria riescono a rimuovere e disinfettare?
Ecco le principali:
- Allergeni;
- Muffe;
- Fumo;
- tossine emesse da prodotti per la pulizia, prodotti per la cura personale e altro;
- tossine sprigionate dalla combustione, ad esempio dai fornelli del gas della cucina, dal camino, da una stufa a pellet, da una stufa a legna, e così via;
- sostanze inquinanti provenienti dall’ambiente esterno, attraverso le finestre o gli impianti di climatizzazione. Per questo motivo si consiglia di effettuare una corretta pulizia e manutenzione dei filtri dei condizionatori;
- cattivi odori.
Alcuni modelli possono risultare più efficaci nei confronti di specifici inquinanti, opportunamente riportati sul libretto.
I vantaggi dei purificatori d'aria
Rimuovendo le particelle presenti nell’aria, i purificatori d’aria rappresentano un ottimo dispositivo da tenere in casa, soprattutto nelle famiglie con soggetti allergici o asmatici.
Infatti, grazie alla loro azione, le sostanze che possono favorire reazioni allergiche, tosse e problemi respiratori, vengono filtrate e disinfettate, migliorando la qualità della vita di chi soffre di allergia o d'asma.
Sia chiaro, il purificatore d’aria non si sostituisce ai farmaci prescritti dal medico, ma rappresenta senza ombra di dubbio un ottimo supporto.
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